Una balattetta d’amore, ma non sentimentale (anzi, piuttosto, averroistica) per il decennale della sua (non) morte. Una riflessione più poetica che critica (e più prosaica che poetica). Per ricordare la lezione dissidente di un Maestro irriverente. Per ricordare la felicità disperante dei suoi versi. E per dimenticare la poesia in posa dei nostri tempi, il suo respiro corto e pesante. Qui, nello scrittoSanguineti e il buco buio del suo silenzio.